Arte, cultura, tradizioni e artigianato

Amatrice e le sue frazioni ripartono dalle feste della tradizione

La città di Amatrice e le sue frazioni hanno voglia di ripartire e scelgono la tradizione avviando una riscoperta per rinascere sulle orme della propria identità

Le sagre, le feste del territorio di Amatrice sono in fase di riordino: il dolore, lo strazio è stato tanto che solo adesso si sta pensando a quello che una volta era un tessuto di manifestazioni interessanti, che coinvolgevano interi centri abitati.

Come a Sommati, che si sono inventati, sul finire dell’agosto, la "sagra dei cannolicchi”, giustappunto, alla sommatella, che è una pasta corta condita secondo la tradizione paesana, con sughi di carne molto tirati. Corta, lavorata dalle donne di Sommati, viene poi servita nello stand allestito nel centro, con la collaborazione di fatto dell’intera comunità. 

In un’altra frazione, a Cornillo Nuovo, era spuntata, ad agosto, la sagra della "Polenta alla Gricia”, con un condimento, cioè, che molto semplificando può essere considerata come l’antenato della amatriciana senza pomodoro, anche se poi, in fondo, differisce per alcuni ingredienti: la polenta non faceva parte integrante della tradizione ma si è qui radicata il secolo scorsoA Scai, poi, si era inventata anche la Sagra del Rigatone al cinghiale, che nel nome già spiega il programma della festa. e

E tutto questo fiorire non voleva significare una differenziazione a tutti i costi rispetto al capoluogo ed alla più famosa "amatriciana” ma soltanto il voler mantenere una tradizione. Ora alcune di queste frazioni stanno pensando di ridare vita alle loro tradizioni: ne va dell’identità e della cosione, sempre nel rispetto del dramma che ha colpito il grande territorio amatriciano.


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