Il territorio

Il dolore si mischia con la volontà di ricostruire

E ora? La cittadina s'è colorata di azzurro, quello delle tende, che hanno dato riparo sin dal primo momento alla stremata popolazione di Amatrice. Ma è un colore bello per altri sfondi e che nel paese vorrebbero vedere il meno possibile, sostituendolo con case provvisorie ma accoglienti e adatte a tamponare il freddo che ha già fatto sentire le avvisaglie. Vi sono stati i funerali, proprio in paese come era giusto che fosse ed è stato quello il segno, purtroppo, già del passato: ogni famiglia rimane col proprio dolore ma altrettanto forte sale il grido: "ricostruire". E se si potesse aggiungere anche: "alla svelta".

I forti abitanti di Amatrice che si sono misurati con un territorio ostico, sanno benissimo che vi saranno momenti di sacrificio, di dolorosa attesa. Di sicuro però sono convinti che la strada della ricostruzione, quella sì con "veri" sistemi antisismici, sia l'unica strada, l'unica via per la resurrezione del paese, che una tabella diroccata indica ancora come "tra i più belli d’Italia".

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