Storia

La Chiesa di Sant'Agostino di Amatrice

La chiesa di Sant'Agostino è solo una dei tantissimi santuari che si trovano nel comune di Amatrice. La sua storia la rende una delle protagoniste più visitate della cittadina in provincia di Rieti

La chiesa fu realizzata nella prima metà del 1400, precisamente nel 1428 da dei monaci Agostiniani.

Appena costruita fu dedicata a San Nicola da Bari, solamente nel XVIII secolo il santuario fu intitolato a Sant'Agostino.

La facciata della chiesa è completamente composta da pietra arenaria, pietra che caratterizza i monti intorno ad Amatrice (Rieti, Lazio). Lo stile dell'edificio è proprio dell'architettura romanico gotica, con un portale totalmente in marmo, dove sull'architrave si trova inciso in caratteri gotici la data di costruzione e lo stemma della città di Amatrice. Attaccato alla chiesa si trova il campanile, una vecchia torre a base rettangolare, alto circa 34 metri, mentre sul lato adiacente dell'edificio si trova "Porta Carbonara". La costruzione ha subito molti restauri e diversi cambiamenti. Due incendi, uno alla fine del 1500 e uno nel tardo 1700 distrussero parte della chiesa, che dovette aspettare quasi cento anni per essere restaurata. Ma non finirono qui le sfortune della chiesa di Sant'Agostino di Amatrice, infatti nel 1845 la volta venne distrutta perché instabile e la chiesa fu imbiancata.

Ad oggi sono sopravvissuti solamente tre affreschi, tra cui l'Annunciazione risalente alla fine del 1400. L'opera è presumibilmente di Carlo Crivelli ma ci sono teorie che la attribuiscono a Dionisio Cappelli.


Nella foto: veduta dell'interno della chiesa di Sant'Agostino di Amatrice (Rieti, Lazio). Da amatriceturismo.it.

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