Arte, cultura, tradizioni e artigianato

Tornare a passeggiare ad Amatrice

Dopo il terribile terremoto che ha colpito la città, Amatrice riparte dalla sua storia e dalla voglia di tornare a passeggiare tra i suoi vicoli, i suoi monumenti e le sue bellezze artistiche sopravvissute. Amatrice riparte dalla sua memoria storica

C’è chi la conosce per l’universale prodotto culinario legato agli spaghetti. Ma non molti sanno che ad Amatrice vi sono ben cento chiese, a segnare la devozione da parte degli abitanti per la fede cattolica e tutto quello che ne consegue. Cento chiese sono anche cento opere d’arte che si disvelano pian piano nonostante i problemi della ricostruzione di zone rosse e di altri colori, che si spera spariscano al più presto. 

La chiesa del Santissimo Crocifisso ad Amatrice

C’è un museo da visitare, s’intende ma è solo il preludio per la Chiesa del Santissimo Crocifisso, con l’annesso convento; "l’interno della chiesa è in stile barocco e conserva un crocifisso ligneo oggetto di venerazione tra i fedeli di Amatrice poichè ritenuto miracoloso in base ad un evento prodigioso accaduto il 15 maggio 1534: le cronache ( ma soprattutto la leggenda) narrano che la Sacra Immagine mutò colore e alcune gocce di sangue sgorgarono dalle ferite del costato e della fronte, a seguito di un falso giuramento fatto da Laura, figlia benestante di Pietro Gentile dell’Amatrice, che negò alla sorella indigente un pezzo di pane”. Storie che si sono sedimentate nei secoli come l’importanza della Torre civica, che è in sostanza, dopo gli spaghetti, il vero simbolo della città e che divide a metà Corso Umberto I, la via principale di Amatrice.


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